Capitolo 138 Una richiesta egoistica
Mi tornarono in mente flash di immagini di uno dei capitoli più orrendi della mia vita, di lui che mi picchiava, di lui che mi inchiodava al letto mentre lasciava che i suoi amici facessero quello che volevano con me. La sua risata malvagia, il modo in cui mi ringhiava contro quando non volevo fare quello che mi chiedeva di fare.
Oh Dio, oh Dio, oh Dio. Non riuscivo a respirare. Avevo bisogno di Damian. Avevo bisogno che mi tenesse. Mi sono voltata per prendere il telefono, ma mi sono ricordata che era in riunione e non dovevo disturbarlo. Il mio stomaco brontolava e sono corsa in bagno il più velocemente possibile prima di svuotare lo stomaco nel water.
Cosa voleva? Cosa voleva ora? Mi aveva distrutto la vita. A causa sua, sono diventata traumatica, ho sofferto di disturbo di panico, un anno di agorafobia in cui non riuscivo nemmeno a fare un passo fuori casa mia e ho persino avuto un disturbo bipolare perché mi drogava. La mia vita non era più stata la stessa dopo quello. Cosa voleva dopo più di 10 anni senza contatti? No, non volevo sapere cosa voleva da me. Non gli avrei permesso di distruggermi di nuovo la vita.