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Indice

  1. Capitolo 101
  2. Capitolo 102
  3. Capitolo 103
  4. Capitolo 104
  5. Capitolo 105
  6. Capitolo 106
  7. Capitolo 107
  8. Capitolo 108
  9. Capitolo 109
  10. Capitolo 110
  11. Capitolo 111
  12. Capitolo 112
  13. Capitolo 113
  14. Capitolo 114
  15. Capitolo 115
  16. Capitolo 116
  17. Capitolo 117
  18. Capitolo 118
  19. Capitolo 119
  20. Capitolo 120
  21. Capitolo 121
  22. Capitolo 122
  23. Capitolo 123
  24. Capitolo 124
  25. Capitolo 125
  26. Capitolo 126
  27. Capitolo 127
  28. Capitolo 128
  29. Capitolo 129
  30. Capitolo 130
  31. Capitolo 131
  32. Capitolo 132
  33. Capitolo 133
  34. Capitolo 134
  35. Capitolo 135
  36. Capitolo 136
  37. Capitolo 137
  38. Capitolo 138
  39. Capitolo 139
  40. Capitolo 140
  41. Capitolo 141
  42. Capitolo 142
  43. Capitolo 143
  44. Capitolo 144
  45. Capitolo 145
  46. Capitolo 146
  47. Capitolo 147
  48. Capitolo 148
  49. Capitolo 149
  50. Capitolo 150

Capitolo 425

Ci mettiamo tutti in posizione e do la guida a Lillian. Ora è davanti a loro e riesce a vedere cosa stanno facendo. Alza la mano per fermarci. Stanno tutti guardando qualcosa, con le teste vicine.

Poi si scatena l'inferno. Il silenzio è rotto da un ringhio basso e gutturale che risuona nel bosco. Vengo scaraventato in avanti, ma mi riprendo rapidamente rotolando di lato mentre un altro colpo di braccio mi sfiora la testa. Perdo di vista le ragazze, ma sono sicuro che loro si tengono impegnate quanto me. Un secondo tizio si unisce alla mia lotta. Entrambi questi tizi sono piuttosto grossi. Immagino che quando paragoni qualcuno ai miei ragazzi siano semplicemente più grossi. Ma tutti sono sempre più grossi di me e gli stupidi pensano che questo li renda migliori di me. Questi due non sono diversi.

Uno si lancia su di me cercando di prendermi le gambe, mi giro e uso la mossa che ho usato su uno dei tizi un'eternità fa e ho usato un suo braccio per sollevarmi e conficcargli il gomito nel punto debole della parte bassa della schiena facendogli venire gli spasmi muscolari. Lui cade per riprendersi mentre il suo amico mi viene addosso, afferrandomi un braccio. Mi giro sotto, ma lui non mi molla subito e lo sfregamento pelle a pelle brucia come un asino. Riesco a liberarmi dalla sua presa mentre continuo a muovermi dietro di lui e gli do un calcio al ginocchio. Era troppo sperare di aver rotto qualcosa, che lo avrebbe rallentato.

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