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Indice

  1. Capitolo 251
  2. Capitolo 252
  3. Capitolo 253
  4. Capitolo 254
  5. Capitolo 255
  6. Capitolo 256
  7. Capitolo 257
  8. Capitolo 258
  9. Capitolo 259
  10. Capitolo 260
  11. Capitolo 261
  12. Capitolo 262
  13. Capitolo 263
  14. Capitolo 264
  15. Capitolo 265
  16. Capitolo 266
  17. Capitolo 267
  18. Capitolo 268
  19. Capitolo 269
  20. Capitolo 270
  21. Capitolo 271
  22. Capitolo 272
  23. Capitolo 273
  24. Capitolo 274
  25. Capitolo 275
  26. Capitolo 276
  27. Capitolo 277
  28. Capitolo 278
  29. Capitolo 279
  30. Capitolo 280
  31. Capitolo 281
  32. Capitolo 282
  33. Capitolo 283
  34. Capitolo 284
  35. Capitolo 285
  36. Capitolo 286
  37. Capitolo 287
  38. Capitolo 288
  39. Capitolo 289
  40. Capitolo 290
  41. Capitolo 291
  42. Capitolo 292
  43. Capitolo 293
  44. Capitolo 294
  45. Capitolo 295
  46. Capitolo 296
  47. Capitolo 297
  48. Capitolo 298
  49. Capitolo 299
  50. Capitolo 300

Capitolo 317

Ti dà gioia?

Ho pensato a Cecil e a quanto fosse felice con i suoi colori e le sue pitture. Come rideva e sorrideva felice mentre costruiva qualsiasi cosa le venisse in mente con i suoi mattoncini e giocava con le sue bambole. Il pensiero che un giorno non avrebbe più avuto quella gioia mi straziava il cuore. Ma come avrei potuto salvarla? Proteggerla? Potrei mandarla nei territori dei licantropi, credo, e anche Richard, ma che dire di tutti gli altri bambini di Mooncrest? Mi sono morso il labbro. "Cosa ti passa per la testa?" "Mi chiedevo solo... se potevo proteggere la gioia di Cecil," ho detto. "Forse non per sempre, ma... abbastanza a lungo da farle imparare a proteggerla da sola." Ho giocherellato con la forchetta. "Io... ho dimenticato di non aver toccato niente della mia roba per dipingere. Non avevo nemmeno ripreso in mano un pennello finché Cecil non è riuscita a tenerne uno..." "... Ho sospettato che dovesse prenderlo da qualche parte." Ho alzato un sopracciglio.

"Non Devin?" Lui sbuffò. "Devin è letteralmente daltonico da un occhio e odia essere disordinato. Suonava uno strumento quando era più giovane. Sono sicuro che lo faccia ancora." Non lo sapevo. Non l'avevo mai sentito e mi chiedevo se lo suonasse per Amy. Il pensiero mi bruciava, quindi mi allontanai. Poi, la spinta magica di Esme mi tirò la mente. Feci una smorfia, guardando i libri che sembravano chiamarmi. Il mio piatto era vuoto. Non c'era niente altro che mi impedisse di fare quel compito e mi faceva desiderare ancora di più di non farlo. Invidiavo la capacità di Eason di concentrarsi su qualsiasi cosa. "Stai di nuovo fissando i libri," disse Charles, con tono divertito.

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