Capitolo 608 GIOCO CON LA MIA LUPA
AIDON
Il bottone nero del suo naso le sfiorò la pelle morbida, la guancia... poi le leccò lentamente le labbra, desiderando ardentemente di fare lo stesso con ogni centimetro del suo corpo.
La sua aura selvaggia la circondava, i feromoni la chiamavano, la reclamavano, e solo una ragione, abbastanza forte, ci tratteneva ancora. Una ragione che pesava pesantemente sulla nostra coscienza.